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2261. Giacomo Piccinino d'Aragona a Francesco Sforza 1453 luglio 20 "apud Porzanum".

Giacomo Piccinino d'Aragona, comandante delle truppe veneziane trasmette a Francesco Sforza la nota che la comunità di Bergamo ha inviato ai provveditori e a lui, in osservanza dei salvacondotti ducali, per danni fatti in molti luoghi dai soldati sforzeschi. Chiede che lo Sforza provveda ai dovuti risarcimenti, evitando, un suo diretto intervento di rivalsa. Segue "Copia dele robarie". Si chiede poi al duca un intervento riparatore per quanto fatto in passato e per il futuro, attribuendo i danni fatti alle genti di Corrado, fratello del duca, di Luigi e Gaspare da Sessa.

[ 484v] Illustrissimo domino duce Mediolani, et cetera.
La comunità de Bergamo ha mandato qui da questi magnifici proveditori et da nui dolendosi che, sotto li salvaconducti dela signoria vostra, son stati damnificati in molti loro luochi dale vostre gente, como per le scripte alligate la segnoria vostra poterà vedere. Unde pregamo quella che, per observanza et honore deli suoi salviconducti, ella voglia providere ala indemnità deli damnificati, et che da mò inanti siano observati li salvoconducti sotto li quali non vengha niuno fraudato, né damnegiato, che me pare cosa debita et tuto honore dela signoria vostra, avisando la signoria vostra che, non provedendo ley a questo, como son certo che per suo honore ella provederà, seria eciam forza a mi per simile modo de vendicare li damni dela dicta comunità. Circha la qual cosa, vostra signoria me voglia avisare de sua intentione, et etiam me voglia avisare que modo gli pare habia a tenere li dicti da Bergamo per rehavere le robbe sue. Ex felicibus castris Sancti Marci apud Porzanum, die xx iulii 1453.
Iacobus Picininus de Aragonia, Vicecomes gentium illustris domini ducis Venetorum gubernator generalis, et cetera.
La copia dele robbarie facte per le gente delo illustrissimo duce de Milano sul terrtorio Bergamascho contra la forma del salvoconducto, la copia del quale se manda.
Prima forano presi parechii presoni e bestie dela terra de Osio e conducti a Lodi.
Item foreno tolti sula strata de Ponte uno cavalo morello balzano et una cavalla baya de messer Marcho Suardo che portavano sabione ala possessione d'esso messer Marcho, cioé a Longuelo, la qual terra è nel salvaconducto. Et con essi cavali, presono uno suo regazo.
Item eodem die presono Vesconte da Clivate con uno cavalo quale menava sabione, et questo contra la forma del dicto salvoconducto, perché esso ha possessione nelle dicte terre del salvoconducto.
[ 485r] Item eodem die presono doy cavali, cioé uno cavalo morelo et una cavalla liarda li quali andavano per torre sabione et havevano li cavagni azzi apti aciò. Et questo contra la forma, prout supra, et erano dicti cavali de messer Iacomo dala Crotta.
Item eodem die presono uno famiglio de maestro Bonadeo da Mozo et delli fratelli con tre cavalli quale menava biada dal campo ala villa, cioé ad Layo, secundo che appare, perché esso haveva dali daciarii da Bergamo de potere traversare et cetera, perché biada che se porti da loco ad loco, non venendo a Bergamo senza boleta, seria perduta. E questo è concesso nel salvoconducto de menare biade da logo ad logo et cetera.
Item eodem die foreno tolti duy cavalli ad duy da Spirano che conducevano biada da Spirano ad Vezanicha. Et questo similiter contra la forma del salvoconducto, prout supra in proximo capitulo.
Item presono Graciolo del Chieppo, citadino de Bergamo, sulo terreno de Vezanicha el quale ha possessione in Isola, el quale per tormenti ch'esso supportava dali vostri soldati, s'è bixognato rescodere per ducati xxi, contra la forma del salvoconducto. è vero che esso Gratiolo era vicario ad Viginano e per questo dicono che lo hanno facto pagare la taglia; verum lo hanno facto contra rasone perché esso fuo preso zoxa del vicariato; et item lo salvoconducto dice "cuiusvis status, gradus nobilitatis et condictionis existant", et cetera.
Item tolseno ad Amadiolo da Cornico da Isola ducati quatro d'oro, una cavalla rossa, valore ducati vi, et una zorneta turchina, valore ducati ii, insieme con una coreza et una dapa. E questo senza che esso conducesse cosa alcuna o contravenisse al dicto salvoconducto.
Item tolseno a Pedercino da Caluscho una cavalla morella, valore ducati vi, et lo ferino gravemente, senza che esso menasse biada o altro contra la forma del dicto salvoconducto.
Item tolseno a Zano Raguiolo da Suiso una cavalla morella, valore de ducati viii vel circa, contra la forma, et cetera, ut supra.
[ 485v] Item tolseno uno cavalo, bue castrato a Philippo del Gino in Chignolo, contra la forma, et cetera, ut supra.
Item presono uno fiolo de Cavari de Gronfalepio che ha possessione nel'Isola, contra la forma, et cetera, ut supra.
Item presono et l'ànno conducto a Lodi Iacomo de Rotta, citadino di Bergamo, che veniva dalla villa, cioè da Mapello a Bergamo. E questo contra la forma, et cetera, ut supra. Et lo presono a cavallo.
Item presono Michele, figliolo de maestro Guido, medico, el quale andava da Bergamo ala villa, cioè a Mapello, e lo hanno conducto a Cereto.
Item hanno facto molte altre robbarie le quale, brevitate cause, se lasseno; ma supplicatur ut illuster dux et cetera, generaliter quibuscumque robbariis contra dictam comunitatem factis provideatur in modum ut ipsius comunitatis indemnitati integraliter consultum sit pro robbariis tam in preteritum factis quamque in futurum fieri possent.
He autem robarie omnes facte sunt per gentes illustris domini Conradi, fratris illustrissimi ducis,et cetera, et gentes filii comiti Aluysii et Gasparris de Sessa allogiate Laude, Cereti, Melcii et Tricii, sive in illis partibus.