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290. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1452 marzo 9 Milano.

Francesco Sforza scrive a Gracino da Pescarolo delle lamentele di suo genero Giovanni da Tolentino per la "descrizione delle boche" a Bereguardo mai avvenuta in passato, invitandolo a evitare innovazioni visto che gli uomini di detto luogo pagano il sale come gli altri.

Gracino de Piscarolo.
El magnifico cavalero misser Iohanne de Tollentino, nostro genero, ne scrive lamentandose della descriptione delle boche quala gli hay facte fare in Bel Reguardo, perché dice che may per lo tempo della felice memoria del'illustrissimo quondam signore nostro padre, nì per alcuno altro tempo in dicto loco non fo facta simile descriptione. Pertanto dicemote et volimo che subito, recevuta questa, debii provedere che al dicto misser Iohanne non sia innovato cosa alcuna in lo dicto loco per modo che non habia più casone de lamentarse. Intendimo però che l'homini del predicto loco pagano el sale como paghino li altri siché, facendo dicto misser el debito per dicto loco, volimo non se li faci cose per le quale habia casone de lamentarse. Mediolani, viiii marcii 1452.
Marchus.
Cichus.