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539. Francesco Sforza a Giovanni da Cavirano 1452 maggio 2 Milano.

Francesco Sforza informa Giovanni da Cavirano, capitano di Casteggio, di aver avvisato il fratello Bosso, Fioravante e Colella che devono con cavalli, cariaggi, armi partire di lì per essere il nove o il dieci nel Lodigiano al Corno per andare poi al campo. Si trovi con loro, con quelli di Fiasco e di Mariato e li accompagni al Corno e poi ritorni al suo ufficio. Abbia cura che non venga recato danno alcuno nè lì nè lungo la strada al Corno. Gli faccia sapere quando partirà da Casteggio e quanti cavalli sono arrivati al Corno.

Nobili viro Iohanni de Cavirano, capitaneo Clastigii, nostro dilecto.
Noy havimo scripto et ordinato ad tutte le nostre gente d'arme, et cossì scrivemo per la ligata ad Bosso, nostro fratello, Fioravante et Colella, quali logiano nella toa iurisdictione, che se debiano levare, cum tutti li soi cavalli, cariagi, arme et cosse loro et venire via per modo che, a dì nove o deci del presente al più, infallanter se trovino allogiati in Lodesana al Corno per andare fuora in campo como tu gli diray. Pertanto te commettiamo et volimo che subito, havuta questa, te trovi cum dicti Bosso, Fioravante et Collella o cum li soi fossero lì, cossì cum quelli de Fiascho et de domino Mariato, ali quali non scrivimo perchè ad bocha gli lo havimo dicto, et con loro et cossì cum ogni altro soldato logiasse nella toa iurisdicione pigli provixione et ordine se levino per modo che senza fallo veruno a dì deci del presente se trovino allogiati al Corno, como havimo dicto, cum li cavalli, arme, cariagi et ogni altra cosa loro; et tu volimo vegni cum loro et non li abandoni fina siano allogiati al Corno, ma como li habii allogiati et conducti al Corno, dove sarà uno deli nostri il quale gli ordinarà quello (a) haverano a fare, poray tornare al'officio tuo et ad sollicitare l'opera deli sandoni. Nel levare de queste gente d'arme, cossì in condurle, te caricamo habi cura che non fazano danno né rencrescemento ali homini nostri et gli usi tale diligentia che non (b) ne (c) habiamo lamenta ma provedi che, remossa ogni contradicione, dicto dì dece del presente te trovi cum dicte gente al Corno et ne avisaray poy per toa lettera quando l'haveray conducti et cum quanti cavalli sarano gioncti et del dì te partiray da Chiastezo. Data Mediolani, ii madii 1452.
Zanetus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit capitaneo Lumeline.

(a) Segue gli depennato.
(b) segue fazano danno depennato.
(c) segue rencrescemento ali homini nostri depennato.