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615. Francesco Sforza al vescovo e al clero pavese (1452 maggio 12 Milano).

Francesco Sforza scrive al vescovo e al clero pavese che tiene le quaranta lire fatte da loro versare dal ministro de Sancto Lazaro, in violazione della esenzione data da Filippo Maria Visconti e riconfermata da lui. Vuole che tale violazione non sia più da farsi.

[ 140r] Dominis episcopo et toti clero Papiense.
Como sano le reverentie vostre nuy havemo tenuti per boni et compensati in la subventione richiesta ad quello chierigato li dinari quali haviti taxato ad miser lo ministro de Sancto Lazaro, cioè libre xlv imperiali, benchè non fosse nostra intentione che dovesse essere gravato ad contribuire con quello chierigato per la immunità et exemptione ad luy concesse per la bona memoria del'Illustre principe et signore nostro et socero collendissimo, le quale nuy li havemo reformate et volemo per lo venire che li siano observate. Pertanto vi dicemo che debiate preservare al prefacto miser lo ministro dal dicto carigho, et per lo venire in ogni carigho che acada essere imposto ad quello chierigato lo dovete exceptare et separare perché, se nuy voremo alcuna cosa da luy, lo rechederemo in specialità. Data ut supra.