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635. Francesco Sforza al marchese di Mantova 1452 maggio 18 Lodi.

Francesco Sforza, contrariamente al suggerimento di non intervento contro Venezia, informa il marchese di Mantova che i Venetiani hanno iniziato le ostilità, facendo scorrerie nel Cremonese, nel Lodigiano e nel Milanese. Ciò premesso, invita il marchese a fare contro i Veneziani "il pegio se gli pò fare".

Illustri domino Marchioni Manthue.
Per doe altre nostre lettere havemo advisata la vostra illustre signoria della novità facta contra li nostri subditi per le gente de Venetiani. Et perchè nuy non eramo ben chiari in quello tempo dela natura d'esse novità, ve scripsemo che dovesse la signoria vostra ordinare ali soy che non fasseno novità alcuna se prima non ve scrivevamo altro deli modi havevati ad servare circal'offendere, et cetera. Al presente avisamo la prefata signoria vostra che Venetiani in tucto et publicamente hanno rocta la guerra cum nuy, sì per lo parlare deli soy sì per le correrie hanno facto et fanno in la terre nostre del Cremonese del canto de qua et in Lodesana et in Millanese, preso la bastita de Rivolta et in ogni loco dove hanno possuto fare danno per le quelle correrie. Quantunche habiano facto questa [ 144r] loro novità assay secretamente, donde dovevano trovare li nostri disproveduti, niente di manco hanno facto pochissimo damno, perchè pur per li modi loro passati et per le nostre admonitione et advisi, li nostri stavano pur proveduti.
Per la qual cosa confortiamo, caricamo et dicemo alla signoria vostra che etiandio essa dal canto suo se voglia sforzare et fare qualche bel tracto de damnificare gli subditi d'essi Venetiani et farli el pegio se gli pò fare; et non voglia la signoria vostra guardare se per essi non è stata facta novità verso li vostri, perchè posseti pensare che non lo fanno ad niuno bono fine, ma piutosto per adormentarve et per farvi qualche bel tracto adoso possendo, et quando li havesseno havuto l'aptidudine, semo certi non sariano stati insino adesso a farlo; et piacerà alla signoria vostra advisarne della deliberatione harà presa circa ciò. Nuy dal canto de qua non attendemo dì et nocte ad altro non ma a metterci insieme et speramo fra duy o tri dì al più essere tutti insieme et de dì in dì quello seguirà et di quello deliberaremo de fare ne daremo noticia ad essa signoria vostra.
Data Laude, xviii maii 1452.
Iohannes.