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706. Francesco Sforza a Francesco de Giorgi 1452 luglio 20 "apud Trignanum".

Francesco Sforza dice a Francesco de Giorgi di non essere contrario che gli uomini di Castione conducano le biade a Pizzighettone; che non vadano però tutti insieme. Altrettanto si faccia con chi sta a guardia del bestiame, scegliendo quelli che stanno lì vicino di casa, gli anziani e i meno gagliardi,con l'avvertenza che il territorio non rimanga sguarnito.

Francisco de Giorgiis.
Havemo recevuto la tua lettera et inteso quanto ne scrivi de quelli homini de Castione, quali vorriano conduere le loro biave ad Pizighitone et del parere tuo che non se gli lassino condure per non vodare quella terra d'homini, et cetera. Te dicemo che nuy siamo de contrario parere perché ne pare sia bene che dicti homini conducano (a) le loro biave ad Pizighitone et nelle altre terre nostre; et cossì siamo contenti tu gli concedi licentia de menare le biave loro ad Pizighitone et nelle terre nostre, mettendogli tale ordine et havendo tale advertentia che tuti l'homini non vadano in una volta ma che se comportano per modo la terra remagni ben fornita. Cossì dicemo deli homini vanno ad guardare li bestiami che se gli mandino quelli siano o più vecchi o manco gagliardi, ita che la terra staghi sempre ben fornita de homini et delli più sufficienti. Ad quelle cose dellà vogli attendere cum la tua solita diligentia tenendoci continuo de tucto advisati. Ex campo nostro felici Apud Trignanum, xx iulii 1452.
Zanetus.
Iohannes.

(a) Segue dicte biave depennato.