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737. Francesco Sforza al referendario di Lodi (1452 agosto 8 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza comanda al referendario di Lodi che secondo giustizia si commini la pena dovuta a chi attenta allo stato curando che dei loro beni, descritti, nulla vada perduto; in caso contrario sconteranno personalmente ogni mancanza. Tale disposizione č data pure a suo fratello Alessandro.

Referendario Laude.
Deliberando nuy per seguire la norma dela iustitia che a quelli hano contrafacto et tentato contra el stato nostro cum tanto periculo deli valenti homini nostri subditi, sia dato quello supplicio qual hano meritato, volimo che stiate attento che deli loro beni niente vada in sinistro et ne faciate generale et diligentissima descriptione de tuti fino ad uno minimo pontale de stringa, advisandone che se per lo scruptino quale farimo deinde fare trovarimo che veruna cosa sia andata in sinistro o sia neglecta, per certo ve la farimo pagare a vuy, et poy se guardarimo da darve pių veruna commissione, advisandove che de questo nostro ordine havemo etiamdio scripto ad Alexandro, nostro fradello. Ben siamo certissimi fariti cum diligentia questo et ogni mazore cosa.
Data ut supra.
Ser Iacobus Cichus.