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758. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 agosto 11 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia ordini all'armaiolo presso cui Albanese, compagno di Sanguinolo dala Somaglia, ha impegnato un grosso pegno dia ancora un mese, tascorso il quale, anzichè venderlo, lo impegni ad altri.

[ 186r] Potestati Papie.
L'Albanese, compagno del strenuo Sanguinolo dala Somalia, nostro squadrero, ha impignato questi dì passati lì in Pavia ad uno armarolo uno suo bo(n) pegno de bon pretio per scotere una sua armatura e mò, passato el termine che se doveva riscotere el pigno, mostra esso armarolo volerlo vendere, como seray informato dal presente portitore. Per la qual cosa volimo che ordinate non se alieni dicto pegno et se tenga per dicto armarolo anchora per uno mese a venire, et passato deinde el (a) mese, impigna più tosto dicto pigno ad altri che venderlo, perché serrà troppo grave danno ad dicto Sanguinolo, siando de molto più precio che non è impignato. Et in questo mezo se haverà meglio el modo a riscoterlo che non ha adesso. Et questo fa cum bono modo et ordine acioché veruno non habia cagione lamentarse. Data in castris apud Quinzanum, die xi augusti 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue messo depennato.