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888. Francesco Sforza a Manfredino Beccaria 1452 settembre 10 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza impone a Manfredino Beccaria di pagare al più presto al mercante di Ferrara i cento ducati del panno d'oro che Antonio Trezzo, famiglio ducale, promise in suo nome. Se ricusasse il pagamento, Antonio dovrà rivalersi su di lui e il duca non potrà astenersi dal costringerlo al pagamento.

Domino Manfredino de Becharia.
In questi dì ve scripsimo che volesti contentare quello marchadante da Ferrara de quelli cento ducati del panno d'oro quali Antonio Trezo, nostro fameglio, promisse per vuy, perché era ben assay ch'el dicto Antonio ve habbia servito senza volere ch'el habia vergogna per vuy et may non ne haveti dato alcuna resposta, neanche pare habiate may resposto ad esso Antonio, quale dice havervine scripto in tante lettere.
Pertanto maravigliandoce de vuy et deli deshonesti modi per vuy usati con el dicto Antonio, ve repplicamo de novo et ve comettiamo et volemo, per quanto haveti caro l'honore vostro, debiate contentare quello merchadante, che ve dede el drapo d'oro, de quelli cento ducati quali essi Antonio gli promisse per vuy et relevare el dicto Antonio da essa promissa. Et in questo non sia fallo nì exceptione alcuna, recordandovi che non contentandolo presto, sarà necessario ch'esso Antonio vegna de qua et habia regresso contra vuy, et ve ne farà poco honore, et nuy non poteremo fare che ve astrenzamo a farli el dovere. Et avisatene subito subito del'intentione vostra, non expectando altra lettera da nuy. Data in castris apud Quinzanum, x septembris 1452.
Irius.
Cichus.