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897. Francesco Sforza a Nicola della Palude 1452 settembre 12 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza si felicita con Nicola della Palude per la presa di Vitudono e quello dei fratelli da Muzano mandati a Milano con uno dei suoi massari, e dell' invio della descrizione dei loro beni. Vuole che gli uomini di Vitudono siano ben trattati e che dei beni dei fratelli da Muzano, dei quali ne risponde lo stesso Nicola, non venga a mancare una benché minima cosa.

[ 216r] Nicolao dela Palude.
Inteso quanto per toe lettere ne hay scripto del'havere preso el luoco de Vitudono et de quello deli fratelli da Muzano trovasti lì, che hay mandato a Milano insieme con uno deli soy octo massari ha facto prendere, et dela descriptione deli loro beni hay facta, te respondemo che hay facto bene et cossì te ne commendiamo. Ma ben te dicemo che, non facendo novità alcuna ali massari deli dicti fratelli, nì ali homini del dicto loco de Vitudono, ma tractandoli in modo si habiano ad laudare de ti, debi guardare et havere cura della robba, victualie, bestiame et ogni altra cosa deli dicti fratelli da Muzano, che non ne vada in sinistro tanto che vaglia uno pontale de stringa, et quando vorremo ne possiamo disponere quello serà la voluntà nostra. Ala parte del facto tuo, dicemo che te provederimo per modo che te porray contentare. Ala parte del tuo partire per andare in Parmesana a vedere li tuoy, dicimo che al presente non volimo che tu te parti, ma staghi ad havere cura dela dicta robba de quilli da Muzano, poy, passato alcuni dì, te porremo meglio concedere licentia. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die xii septembris 1452.
Marchus.
Iohannes.