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976. Francesco Sforza al referendario e a Gracino da Pescarolo 1452 ottobre 2 "apud Lenum".

Francesco Sforza chiede al referendario e a Gracino da Pescarolo a Pavia di fargli avere al più presto centocinquanta casse di verrettoni, perché delle cento richieste a Pavia e a Milano gliene hanno fatte arrivare a Cremona solo 42 e dopo la distribuzione fatta è rimasto sprovvisto; del quantitativo richiesto ne ha informato anche i Maestri delle entrate.

[ 239r] Referendario et Gracino de Piscarolo Papie.
Dilecti nostri, perché expectiamo de dì in dì cinquecento balestreri da Zenova et retroviamone qui in campo senza alcuno veretone, di che vi havimo scripto tante nostre lettere devesseno cum ogni instantia et solicitudine mandarne quella mazore quantità fosse possibile et fra più presto tempo ne devessino mandare ad Cremona fra dellì et Milano fino al numero de cento capse, et in tucto ne sonno state mandate capse 42, quale havimo dispensate per le terre et forteze nostre de qua, et ne troviamo senza uno veretone al mundo; di che se retroviamo malcontenti, sì perché dicti balestreri havirano ad perdere tempo et che preiudica ultra modo al stato nostro. Et perché ne bisognono per ogni modo ad non potere fare de manco fino al numero de capse cl de dicti veretoni mezanelli, vi caricamo, stringemo et sconzuramo che, si havite cara la gratia, honore et stato nostro, fazati ogni opera ad vuy possibile che se habino ad Cremona fra octo dì di quella mazore quantità sia possibile de quella nostra città de dicti veretoni, perché non porressimo may dire el bisogno ne havimo et quello importa al facto nostro, advisandovi che ne havimo scripto ali Maystri dele intrate nostre che anche loro ad Milano fazano ogni opera se habia dicta quantità, facendo lavorare dì et nocte aste et ferri senza perdergli uno aptimo di tempo, como etiam volimo fazati voy, et secundo saranno facti li mandarite ad Cremona, secundo per altre vi havimo scripto.
Data in castris apud Lenum, die ii octobris 1452.
Christoforus.
Cichus.