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1061. Francesco Sforza a Gaspare da Sessa 1453 gennaio 17 Milano

Francesco Sforza fa sapere al conestabile Gaspare da Sessa il grande malcontento degli uomini di Casaleggio per il pessimo comportamento suo e della sua compagnia in quel luogo, da cui subito sloggeranno procurando che altrove vivano più costumatamente.

Strenuo conestabili nostro dilecto Gaspari de Suessa. (a)
Li homini da Casalegio ne hanno mandato a fare grandelamenta perché tu con la compagnia toa sei stato lì una frotta de dì, et per li mali deportamenti toi et d'essa compagnia ne hanno supportato grandissimi damni in le cose loro, et ne sonno remasti penitus desfacti, che a nuy recresce molto. Per la qual cosa, accioché essi homini non habiano alamentarsi, volemo che, recevuta questa, (b) subito te levi delì et vadi altroe con la toa compagnia, admonendo li tuoy a vivere più costumatamente de cetero, acciò non habiamo a sentire più querella. Data Mediolani, xvii ianuarii 1453.
Bonifacius.
Cichus.


(a) Il destinatario scritto su rasura.
(b) questa in interlinea.