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1079. Francesco Sforza a Pietro Campofregoso 1453 gennaio 20 Milano

Francesco Sforza, fidando nell'amicizia esistente tra Pietro Campofregoso, doge di Genova, e lui (Sforza), si rivolge a lui perché il Balivo de Sans, governatore di Asti, gli ha richiesto di fargli ottenere sia un salvacondotto per mandare a Genova e nel Genovese quaranta muli con otto persone, oltre i mulattieri, per prendere mercanzie e robe da portare ad Asti, come pure un salvacondotto, della validità di un anno, per tre suoi uomini o della città di Asti, con o senza muli che possano anch'essi portarsi a Genova e nel Genovese. Il Balivo non fa direttamente domanda del salvacondotto perché ritiene che qualunque persona del re di Francia può andare stare e passare per il dominio dogale, ma lo fa richiedere per più soa satisfactione.

Illustri domino tanquam fratri nostro carissimo domino Petro de Campofregoso, Dei gratia duci Ianuensi.
Non dubitando el magnifico Baylì de Sans, governatore de Ast, immo tenendo de fermo per la optima e vera (a) amicitia et fraternità che sta frala signoria vostra et nuy, che es-sa signoria vostra ne debia compiacere in quelle cose che ne accadesse rechiederli, né ha cum instantia facto rechiedere, vogliamo pregare essa vostra signoria che gli piaza concedergli libero et valido salvoconducto ch'el possa mandare a quella vostra città de Zenoa et in Zenovese quaranta mulli cum octo persone et mullateri necessary a tore de qualunque rasona de mercantia et robbe necessarie per luy, et condurle alla dicta città de Ast, (b) et item a tri delli suoy, overo pur della città de Ast che possano similmente andare e retornare da Zenova et dalo Zenovese cum essi mulli et senza essi, secondo gli accadrà mandare, che gli habia a durare per uno anno, como forse la vostra signoria più chiaramente per suoy messi intenderà la volontà soa. Per la qualcosa, strecti da (c) soe preghere, pregamo essa vostra signoria voglia per nostra contemplacione concedergli dicto salvoconducto, essendo tale che a vostra signoria sia grato, el che receverimo a nuy a grande complacentia. [ 396v] El prefato magnifico Baylì non domanda dicto salvoconducto perché non creda qualunque persona della mayestà del re de Franza possa andare, stare et passare per lo dominio della signoria vostra securamente, ma per più soa satisfactione. Data Mediolani, die xx ianuarii 1453.
Bonifacius.
Cichus.


(a) vera in interlinea su ferma depennato.
(b) Segue che possano similmente depennato.
(c) Segue suoy depennato.