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1117. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1453 febbraio sine loco

Francesco Sforza informa Giorgio de Annone, luogotenente ad Alessandria, delle lagnanze di Guffone, uomo d'arme di suo fratello Corrado, che, sorpreso con alcuni uomini d'arme da un agguato dei nemici, si accostò a Castelceriolo per aver rifugio, ma non fu accolto, né dal castellano, né dagli uomini, per cui, al sopraggiungere dei nemici, gli fu tolto il cavallo, che ora vuole che gli venga ripagato dall'uno e dagli altri.

Spectabili et circunspecto Georgio de Annono, dilecto locontenenti nostro Alexandrie.
Guffone, homo d'arme del magnifico Conrado, nostro fradello, ne fa fare querella che, essendo luy in cavalcata cum alcuni altri homini d'arme, se descoperse uno aguayto de inimici contraloro, como crediamo ne sii informato, adeo che gli fo necessario prendere partito. Et essendossi accostati a Castellociriolo et rechiedendo ch'el fosse acceptato dentro cum li dicti homini d'arme, dice che né 'l castellano né l'homini may non lo volesseno receptare. Per il che, subiungendo li inimici, gli tolsero il suo cavallo et cossì presero li dicti homini d'arme, dove ne rechiede vogliamo fare ch'el dicto castellano et homini gli paghano el suo cavallo, allegando luy che per loro deffecto e mancamento egli stato tolto. Per la (a).


(a) La missiva termina così in quanto mancano le carte successive.