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1177. Francesco Sforza a Ludovico da Valcamonica 1453 febbraio 13 Milano

Francesco Sforza scrive a frate Ludovico da Valcamonica, vicario della provincia di Lombardia dell'Osservanza dei frati minori a Vercelli, di voler far arrivare a Milano al vostro loco de Sancto Angelo un giovane milanese, tal Pietroambrogio da Casale, ora frate Isaia, de presenti a Bressa in Sancta Apollonia, che padre, fratello e altri parenti vogliono vicino per poterne saggiare la vocazione fratesca. Accertata la sua volontà, tutti assicurano che in quella lo lassarano et confortarano a perseverare.

[ 435r] Venerabili in Christo patri amico carissimo fratri Ludovico de Vallecamonica, Lombardie provincie vicario, observantie fratrum minorum Vercellis.
Como forse havereti inteso, siando intrato nel vostro ordine già circa a uno mese uno iovene nostro citadino de Milano, chiamato Petroambroxo da Casale, et nunc dicto frate Isaya, hanno havuto ricorso da nuy il padre, fratello et altri suoy parenti, li quali, facendosse grande admiratione de tale acto et non minore portandone passione, como posseti conprendere, sì per respecto alla carne quale pur strenge, sì etiam perché era iovene virtuoso et morigerato, et questo altro suo fratello vene ad remanere solo, ce hanno cum grande instantia rechiesto vogliamo per quella via ce pare megliore provedere et succorrere a questaloro passione, reducendoce a memoria che nuy gli habiamo interesse quanto loro per la continua conversatione et residentia faceva in la nostra corte, quanto o apresso altri ioveni de questa città, dove che, cognoscendo la passione loro essere grave, per lenirla, se non in tucto, in qualche parte, et per satisfare alla rechesta et debito nostro, havendo loro dicto che cercarimo fare opera cum vuy per lo venire suo qui, perhò ve confortiamo e carricamo quanto dire possiamo, et in loco de singulare servitio, ve piacia scrivere et operare cum effecto ch'el dicto Petroambroxo, alias frate Isaya, venga fin qui al vostro loco de Sancto Angelo et, non volendo venire volontarie né per altra via, commandarglilo sotto pena de desobedientia, acciò li dicti suoy lo possano vedere et parlarli et sentire la soa ultima volontà et dispositione, che, secondo ce hanno dicto et accertato, in quella dispositione lo troverano in quellalo lassarano, et confortarano a perseverare, et venerano li animi loro ad remanere satisfacti et repossati, et deponerano la passione che ne hanno portata et portano, et ad nuy per una fida non ce poteresti fare cosa fosse tanto o più grata de questa. Sopra tucto, requedendone, vogliati subito rescrivere indreto in opportuna forma per questa [ 435v] casone, et a nuy dare resposta della provisione gli havereti facta. Parati, et cetera. Data Mediolani, xiii februarii 1453.
Per più vostra informatione sapiate il predicto trovarse de presenti a Bressa in Sancta Apollonia.
Andreas Fulgineus.