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1187. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 febbraio 14 Milano

Francesco Sforza ordina al condottiero Bartolomeo Colleoni di non arrecare, per un particolare riguardo verso il doge di Genova, alcun danno al luogo di Tassarolo, tenuto da Galeoto ed Ettore Spinola, suoi carissimi amici, e imponga a tutti i soldati a cavallo e a piede di non dare alcuna noia agli abitanti del posto, anzi, di trattarli come fossero sudditi ducali.

[ 440v] Magnifico et strenuo viro Bartholomeo de Collionibus, armorum capitaneo nostro dilectissimo.
Ad contemplatione dello illustre signor miser el duxe de Zenoa siamo contenti et volemo che al loco de Taxiarolo, quale tene Galeoto et Hector Spinuli, ordenati et commandati ad tucte quelle nostre gente da cavallo et da pede, che non debiano damnegiare né fare molestia alcuna allo dicto loco et homini abitanti in esso, anzi volemo siano reguardati et bene veduti et tractati como s'el dicto loco et homini fossero nostri proprii, sì per respecto del prefato illustre signore duxe, como etiam per li dicti zintilhomini, quali sempre sonno stati et sonno nostri carissimi et boni amici. Siché vogliati ordinare che questa nostra volontà sia omnino exeguita et mandata ad effecto, et verso dicti zintilhomini vogliati deportarve humanamente, acciochè pararà gli habiamo cari et che havemo volontà fare cosa gli sia grata. Et responderetine della receptione della presente. Data Mediolani, xiiii februarii 1453.
Zanninus.
Cichus.