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1188. Francesco Sforza a Battista da Borgo San Sepolcro 1453 febbraio sine loco

Francesco Sforza vuole che Battista da Borgo San Sepolcro, commissario di Oleggio, faccia che Oldrado Lampugnani, consigliere ducale, non si lamenti delle estorsioni fatte ai suoi uomini di Trecate, per cui sono già andate via diciotto famiglie e se ne partiranno delle altre sia per i suoi aspri interventi, come anche per l'aggravio di tasse, superiore a quello praticato con i confinanti.

Egregio doctori domino Baptiste de Burgo Sancti Sepulcri, dilecto commissario nostro Olegii.
Misser Oldrado dalampugnano, nostro consigliero, ce ha scripto de presente gravemente dolendosse delle extorsione che pare per vuy se faciano alli suoy homini de Trecà cum dire che fin mò se ne sonno partite xviii famiglie et, tuctavia, se ne partano del'altre, et questo solum per le executione aspere che vuy gli fate et promettete se farano contra deloro, oltra che dice etiam sonno più gravati quelli homini per la rattaloro che li altri suoy vicini. Delle qualcose tucte molto ne maravegliamo, se vere sonno. Pertanto non intendendo ch'el prefato domino Oldrado habia materia de gravarsi iustamente, volemo che con quella modestia ve sia più possibile et ... (a)


(a) la missiva s'interrompe così perché manca la carta successiva.