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1224. Francesco Sforza al comune e agli uomini del Catellazzo 1453 marzo 1 Milano

Francesco Sforza si congratula con il comune e gli uomini del Catellazzo perché, in una situazione di carenza di strame, si sono liberati dei cavalli disutili dando a Bartolomeo Conte tre lire per cavallo disutile. Provvedano che i cavalli utili, lì trattenuti, non stentano né morano de fame, in modo che gli uomini d'arme se ne possano sempre giovare.

Prudentibus viris communi et hominibus Castellacii, nostris dilectis.
Habiamo inteso quanto per le vostre ne haveti scripto del manchamento delli strami haveti in quella nostra terra et della provisione haveti voluto fare a Bartholomeo Conte in dargli tre livere per cavallo desutile mandandolo altroe, acciochè li utili potessero stare lì, et cetera. Al che respondendo vi dicimo che siamo certi che in quella nostra terra siano pochi strami et gli ne sia carestia, adeo che non possiati sustenire li cavalli desutili. Ma della provisione haveti voluto fare ad esso Bartholomeo per li dicti cavalli desutili, vi ne commendiamo et ne piace, et accioché remagnati più desgravati d'essi cavalli, vi avisamo como nuy scrivemo ad esso Bartholomeo che manda via dicti soy cavalli desutili. Siché, recevuta questa, dati il modo ad esso Bartholomeo perché mandarà altroe dicti cavalli, secondo che nuy gli havemo per le nostre commesso. Alli altri cavalli utili che restarano lì, vuy gli havereti poy ad providere, siché non stentano né morano de fame, et accioché quelli homini d'arme possano stare alla guardia de quella nostra terra. Data Mediolani, die primo marci 1453.
Bonifacius.
Iohannes.