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1236. Francesco Sforza a Giorgio de Annono 1453 marzo 4 Milano

Francesco Sforza scrive a Giorgio de Annono, luogotenente ad Alessandria, di aver saputo da mastro Anselmo dal Castellazzo, suo barbiere, di una vertenza esistente fra lui e Giuliano Boydo per certi prigionieri presi quando Guglielmo di Monferrato venne sconfitto. Siccome la consuetudine vuole che tali vertenze si discutano da uomini che si intendano di cose militari, vuole che si interessino del caso i condottieri Moretto da Sannazzaro o Sacramoro da Parma e si sentano, se possibile, dei testimoni, e tutto si decida senza litigio.

[ 458v] Spectabili viro Georgio de Annono, locontenenti Alexandrie nostro dilecto.
Magistro Anselmo dal Castellazo, nostro barbero, ne ha dicto che fra Iuliano Boydo et luy vertisse una certa differentia per certi presoni, quali furono presi alla rocta del signore Guilielmo. Et perché la honestate et consuetudine richiede che simile differentie se intendano et decidano per homini intelligenti et experti del mestero del'arme, et non per iudici, pertanto volemo che, havendo participatione cum lo spectabile domino Moretto da Sancto Nazaro, o Sacramoro da Parma, nostri conducteri, et insieme cum quale se sia deloro, intendati questa differentia et la decidati senzalitigio, secondo la consuetudine del mestero del'arme rechiede, non facendo torto né al'una parte, né al'altra, mandando per li testimonii, dove che sonno, et expediendo la cosa prestissimo. Data Mediolani, iiii marcii 1453.
Marchus.
Cichus.