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1255. Francesco Sforza a Giorgio Del Maino 1453 marzo 8 Milano

Francesco Sforza dice a Giorgio Del Maino, podestà e commissario di Novara, che l'abbate di San Simpliciano di Milano l'ha indicato, nella sovvenzione ai bisogni ducali, come debitore di 230 lire imperiali. Gli comanda di fargli avere, maxime per lo interesse della Camera ducale, tale somma. Lo Sforza puntualizza poi che il locale abbate di San Nazzaro non ha risposto all'intimazione fattagli di portarsi da lui: gliela ripeta cum tale et sì facta executione che li venga voglia de obedire.

Egregio militi domino Georgio de Mayno, potestati et comissario nostro Novarie dilecto.
Misser l'abbate de Sancto Simpliciano de questa nostra città, in la subventione che ne fa a questi nostri bisogni, vi ha assignato per debitore delibre ccxxx vel circa imperiali, quale dice gli setti obligato dare ad termino già più dì passato. Pertanto vi confortiamo et carrichamo, sì per lo debito, sì etiam et maxime per lo interesse della Camera nostra, [ 469r] che vogliati provedere cum effecto de satisfarli de quello gli setti debitore. Ceterum vi habiamo scripto dovesti admonire l'abbate de Sancto Nazaro lì et fare ch'el venisse qua da nuy. Et perché fin a qui luy non è venuto, né vuy ne scriveti alcuna cosa, vi dicimo, replicando, che fazati per ogni modo che vegni da nuy cum tale et sì facta executione che li venga voglia de obedire. Data Mediolani, die viii marcii MCCCCLIII.
Christoforus Franciscus.
Cichus.