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301. Francesco Sforza al capitano del divieto di Alessandria 1452 marzo 23 Milano

Francesco Sforza comunica al capitano del divieto di Alessandria di avere, a istanza dei tortonesi Tomaso e Giuliano de Calvini, castellani di Castelleone, graziato, per la porzione che tocca alla Camera ducale, Melgaro da Volpegulo, ora defunto. Egli gradirebbe che lui pure facesse tale atto per la parte che lo riguarda: lo riterrebbe un piacere fatto a lui personalmente.

[ 93v] Capitaneo devetus Alexandrie.
Dilecte nostre, como tu sai nuy ad instantia de ser Tomasso et Iulano de Calvini, nostri cictadini Terdonesi et castellani de Castellione, havemo facto gratia ad quello Melgaro da Vulpegulo, quale intendimo è mò morto. La quale gratia, bemché gli habbiamo facto per la parte tocha alla Camera nostra, tanto haveriamo nondimancho caro che anche tu gle remectisse la parte tocha ad ti per compiacere ad essi fratelli. Pertanto te confortiamo, stringimo et caricamo che, ad nostra complacentia, vogli remetergli anche ti la parte tochasse ad ti, certificandoti che lo haverimo ad singulare piacere, et reputaremo sia facto non alloro, ma ad nui proprii. Questa è una cosa minima, siché non volere ne habiamo più affanno. Data Mediolani, die xxii marcii 1452.
Zanectus.
Cichus.