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31. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 gennaio 8 Lodi

Francesco Sforza ordina a Corrado Sforza Fogliani di trasmettere direttamente a Francesco Capra, famiglio ducale, l'allegata lettera. Per far fronte alla richiesta di denari che fa detto Francesco per i fanti mandati nelle fortezze, chiede a Corrado di ricuperare cento ducati e poi di inviarli a Francesco; tali ducati verranno poi restituiti sulle entrate della città di Alessandria. Rispondendo a quanto Caroso Spinola ha scritto da parte di Filippo Spinola, ritiene disdicevole dirsi contenti che Filippo rimanga in quel posto da dove per due anni lo ha beffeggiato e a comprare quel sasso non ci penserebbe neppur se ne avesse i soldi. Faccia sapere a Caroso che nessuna delle due proposte sono attuabili e tale è anche la volontà del doge. Intenzione del duca è di avere il luogo della Preda.

[ 15v] Magnifico Conrado de Foliano.
L'alligata nostra directiva a Francisco Capra, nostro famiglio, vogliamo che gli la mandi per proprio messo ita che gli sia presentata in soe proprie mane. Ceterum, perché dicto Francisco ne rechiede dinari per dare a quelli fanti che sonno andati per fornire quelle forteze, ti dicimo, como per altre nostre ti havimo scripto, che debii recuperare cento ducati a soldi Liiii per ducato da qualunque persona si voglia, perché li farimo restituire et dare suso l'intrate nostre di quella città nostra. Et recuperati che li habii, subito li debii mandare al dicto Francisco adciochè possa contentare dicti fanti, avisandoti che per l'alligate nuy scrivimo opportunamente al referendario et thesaurario di quella dicta nostra cità che debiano numerare dicti denari como tu gli commetteray de qualunque denari dele dicte nostre intrate; siché in questo non gli perderay tempo alcuno. Postremo, ad una parte de una (a) toa lettera, respondendo circha el parlare che te ha facto Carozo Spinula per parte de Filippo Spinula, ti dicimo che troppo ne seria grande manchamento et mancho de honore se mò restassemo contenti che dicto Filippo remanese in quello saxo, havendone già quodammodo dellezato appresso il spacio de duy anni, et mancho habiamo denari da comperare dicto saxo, che quando gli havessemo non compararessimo altro che la Preda. Et perhò vogliamo che dichi al dicto Carozo che niuna de queste doe cose non vogliamo fare, perché non è anchora volontà del'illustre signore messer lo duxe, ma vogliamo che gli dichi per nostra parte che nostra totale intentione è de havere il dicto loco della Preda, circhal'havuta del quale vogliamo che tu et predicto Francisco, intendendovi insiema, non gli debiati manchare in cosa veruna. Et como dictum passarà la cosa, ne avisaray. Data Laude, die viii ianuarii I452.
Iohannes Antonius.


(a) parte de una in interlinea.