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510. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 giugno 8 apud Pontem Vichum

Francesco Sforza informa Corrado Sforza Fogliani, luogotenente di Alessandria, che è stato da lui Bartolomeo Trotto narrandogli che aveva ancora da condurre venti some di biada, ma portatosi da Niccolò Campanaro perché gli facesse il bollettino, non glielo volle fare, mentre ottenne due bollettini di nove some ciascuno dal cancelliere di Paolo Penzamatto, capitano ducale. Lo pizziccò per strada Niccolò, che gli tolse la merce, le cavalle, asserendo che il bollettino era falso. Tenutolo in prigione dei giorni, gli restituì le cavalle, ma non il frumento. Il duca dispone che Corrado veda come stanno le cose, curando che nel frattempo il frumento né altro abbia a rovinarsi.

[ 171v] Domino Conrado de Foliano, locontenenti Alexandrie, et cetera.
È venuto qui da noy Bartholomeo Trotto, presente exhibitore, quale ne ha significato che restandogli a condure xx somme de biava de una licentia che luy ha, se ritornò da Nicolò Campanaro che gli volesse fare il bolletino per condurlo, et non gli lo volsse fare, ma dixe al cancillero de Polo Penzamato, nostro capitaneo, che gli lo facesse, et cossì esso cancillero gli lo fece, cioè duy bolletini de some 18 de viiii some l'uno. Et esso Bartholomeo facendo condure dicta biava sotto tale bolletino, esso Nicolò gli fece torre le cavalle et biava, dicendo che tale bolletino era falso et che luy may de questo non seppe niente, et may non gli ha voluto restituire nelle cavalle né la biava, immo l'ha tenuto luy in presone alcuni dì et poy l'ho halassato, et restituitole le cavalle et noI frumento, et gli ha facto dare sigurtà de stare a raxone. Pertanto volimo che tu te debbi informare de questa cosa como sta, et trovata la veritade, faci rasone, provedendo che fra questo mezo che né'l frumento né altra cosa tolta al dicto Bartholomeo per questa cosa vade in sinistro. Ex castris nostris apud Pontem Vichum, die viii iunii 1452.
Marchus.
Cichus.