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540. Francesco Sforza al capitano del divieto di Novara 1452 luglio 4 apud Trignanum

Francesco Sforza vieta al capitano del divieto di Novara di intervenire contro gli uomini di Cameri per essersi approvvigionati di sale forestiero non potendo, a causa della peste, avvalersi della gabella di Novara. Egli deve interpellare Giovanni Botto, referendario generale, e agire, in questa faccenda, in conformità di quanto gli ordinerà.

[ 182r] Capitaneo devetus Novarie.
L'homini del loco de Camere ne hanno exposto che gli molesti per certo sale qual al tempo della peste tolssero del forrastero, como constreti dala necessità per non potere andare a toglierne ad Novaria alla nostra gabella, per casone della dicta (a) peste. Et perché questa cosa è comissa ad Iohanne Botto, nostro referendario generale, volimo che non daghi molestia alcuna ali dicti homini, ma te intende con lo dicto Iohanne Botto et faray in questa materia quanto luy te ordenerà. Ex castris apud Trignanum, iiii iulii 1452.
Marchus.
Cichus.


(a) Segue gabella depennato.