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588. Francesco Sforza al doge di Genova 1452 agosto 15 apud Quinzanum

Francesco Sforza, inteso quanto il doge di Genova ha scritto a suo fratello Corrado Sforza Fogliani in merito alla richiesta di gente in caso di bisogno, ordina a Corrado di mandargli tutti i cavalli richiesti e di andare, se necessario, pur lui personalmente. Se volesse gente, gli faccia sapere quanti, in considerazione anche del fabbisogno sforzesco sul posto.

[ 204v] Magnifico Conrado de Foliano, germano nostro carissimo.
Conrado, respondendo ad una toalettera de di xiii del presente, recevuta hoge a hore xviii, dicemo che nuy havemo inteso quanto te ha scripto lo illustrissime signore duxe de Zenoa delle gente vorebe, occorrendoli el bisogno, ne pare, et cossì vogliamo li respondi et exeguischa cum effecto che, ogni voltala signoria soa haverà bisogno de gente per deffesa del stato suo, che tu gli mandaray tucti quelli cavalli ch'el rechiederà volenteri et de promptissimo animo etiandio bisognando che gli andaray personalmente. Et siando pur rechesto de qualche gente, semo contenti tu li mandi quelli assay et quelli pochi, secondo la rechiesta soa et secondo etiandio vedesse che comportasse el facto nostro in quelle parte, perché le cose porriano essere in tale termine che gli porresti mandare secondo la soa rechiesta, et porrà essere ancora in tale condictione porresti subvenire de parte et non de tucto, che tu intendi mò la volontà nostra seguisse adoncha, secondo te parerà sia expediente, et sopratucto te monstraray verso la signoria soaliberale et essere apparecchiato ad ogni suo bisogno, secondo invero è la nostra intentione. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die xv augusti 1452.
Iohannes.
Iohannes.