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587. Francesco Sforza a Battista de Burgo 1452 agosto 18 apud Quinzanum

Francesco Sforza informa Battista de Burgo, commissario di Oleggio, che sono stati da lui alcuni di Gemme riferendogli la sua pretesa di riscuotere la tassa dei cavalli per due mesi. Non capisce come, senza alcuno suo ordine egli pretenda ciò. Si stupisce ancora per non aver dato a Giovanni da Landriano le cinquecento lire che deve per il carriaggio. Procuri che entro il venticinque del mese Giovanni abbia detta somma.

Domino Baptiste de Burgo, commissario Olegii.
Sonno venuti qui da noy li presenti portatori in nome del commune de Gemme, et ne hanno exposto et dicto che tu li voli rescotere la taxa delli cavalli per duy mesi, della qualcosa ne maravegliamo che tu habbi recercato dicta taxa senza spectare havere altro commandamento da noy. Et pertanto volemo et te commandiamo che circa tale exactione tu non te ne debbi più impazare perfinchè non haveray altro commandamento da noy sopra de ciò in contrario. Insuper molto se dogliamo de ti che tu non habi dato ad Iohanne da Landriano, nostro citadino milanese, quelle cinquecento libre che tu gli resti a dare delli denari del caregio, et non sapiamo pensare perché lo fay. Pertanto vogli provedere cum effecto che per tucto li xxv dì del presente tu habi mandato al dicto Zohanne le dicte libre cinquecento, avisandote che mandarimo lì uno delli nostri a torreli al dicto termino, et, perhò, fa' che non sia fallo, si tu dovesse bene impignare la camisa de dosso: quali denari de presenti ne bisognano per una nostra facenda importantissima, et se desyderasti may fare cosa che ne piacia, sforzati fare questa, et non gli intervenesse fallo alcuno per quanto ami et hay caro lo bene et stato nostro. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die xviii augusti 1452.
Zanninus.
Iohannes.