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729. Francesco Sforza ad Antonio Spinola da Cassano 1452 settembre 26 apud Lenum

Francesco Sforza esprime ad Antonio Spinola da Cassano tutta la sua contrarietà per la richiesta di salvacondotto da lui fatta a Guglielmo di Monferrato senza averne avuto dal duca l'autorizzazione. Vuole che mandi subito la comunicazione della sua rinuncia, avendo in avvenire l'avvertenza di non fare simili richieste senza licenza ducale.

Spectabili dilectissimo nostro Antonio Spinole de Cassano.
Havimo inteso che haveti mandato ad impetrare, et l'haveti obtenuto, uno salvoconducto dal signore Guilielmo; el che procede ad grande detrimento et damno delli nostri subditi et ad manchamento delle cose nostre dellà; del che non pocho se maravegliamo et dolemose de vuy perché habbiate presumito fare tale cosa senza saputa et licentia nostra, la quale assay più importa che forse non extimati. Per la qual cosa ve confortiamo e volimo che, recevuta questa, subito debbiati mandare ad renuntiare al dicto salvoconducto; et de cetero, non lo usareti più, né lassareti usare senza nostralicentia, per quanto haveti caro l'amore et gratia nostra, avisandove che se altramente fareti, che non crediemo, ne dareti materia de non essere bene contenti de vuy et de demonstrarve ch'el ne fosse molesto quanto sopra ciò haveti facto. Data in castris nostris felicibus apud Lenum, die xxvi septembris 1452. (a)
Bonifacius.
Cichus.
Triplicata die vii octobris.


(a) A margine: Dupplicata die suprascripta.