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880. Francesco Sforza a Ottone da Mandello 1452 ottobre 28 apud Calvisanum

Francesco Sforza risponde al conte Ottone da Mandello che ha visto il suo piano per la presa di Bassignana, ma gli fa osservare che lalocalità è in territorio sabaudo e, siccome con il duca di Savoia è bona pace e concordia, non vuole che da parte sua si tenti alcunché contro quel principe. Inteso quel che gli ha scritto di Rolando Pallavicino, gli assicura il suo intervento perché non gli faccia alcun torto. Quanto a Manfredo da Manfredonia, ha disposto che, dando alui (conte) una garanzia di quattrocento ducati di portarsi dal duca, vuole che lo rilasci.

Spectabili comiti et militi domino Ottoni de Mandello, dilectissimo nostro.
Inteso quanto per vostre littere ne haveti scripto, ve respondemo, et primo, alla parte de quello ne haveti scripto per doe vostre littere, che haveresti la via de havere Bassignana et non dubitati che veneria facto el designo vostro, che ve rengratiamo della vostra optima dispositione verso nuy et siamo certi, como diceti, che tucto faceti (a) e faresti per augumentare el stato nostro. Ma perché tralo illustrissimo signore duca de Savoya e nuy è bona pace e concordia, [ 324v] quale dal canto nostro siamo despositi mantenire, né per nuy volemo se rompa, non volimo che per cosa alcuna temptate cosa alcuna contrala signoria soa nelle terre soe. Alla parte de quello scriveti de Rolando Palavicino, havimo inteso e non dicimo altro, se non che provederimo in forma che non ve serà facto (b) torto, né iniuria alcuna. Alla parte de Manfredo da Manfredonia dicimo che, como nell'altre ve havimo scripto, siamo contenti che, dando securtate de cccc ducati se presentarà al conspecto nostro, lo relaxati con commandamente che subito venga da nuy. Ex felicibus castris nostris apud Calvisanum, die xxviii octobris 1452.
Marchus.
Iohannes.


(a) Che tucto faceti ripetuto.
(b) Segue damno espunto.