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935. Francesco Sforza a Giorgio e agli altri nobili di Arquata, a Giacomo della Rocca e a suo figlio 1452 novembre 25 Gambara

Francesco Sforza richiama a Giorgio e agli altri nobili di Arquata nonché a Giacomo della Rocca e a suo figlio quanto già loro scrisse circa le lamentele sui furti e sugli eccessi che si commettono sulle loro terre dai bandezati di Genova che ostacolano il passaggio sulla via pubblica a Serravalle, danneggiando i dazi ducali e i viandanti. Anziché ovviare a tali inconveniente, pare che essi stessi vi prendano parte. Se non interverranno, li riterrà corresponsabili dei danni che si commetteranno e ne pagheranno esemplarmente il fio.

Spectabilibus viris dilectis nostris domino Georgio et ceteris nobilibus de Arquata, ac Iacobo della Rocha et eius filio.
Nuy se recordiamo per più nostre havervi scripto, et cossì mandato a dire per nostri messi, delli lamenti che nuy havimo havuti più v(o)lte delle robbarie et excessi che sonno commessi et se commetteno alla giornata per alcuni bandezati de Zenova in lo vostro terreno, quali continuamente turbano la via publica da Zenova a Seravalle cum gran damno delli dacii nostri et delli vianda(n)ti, et cossì havervi scripto che volessivo obviare a tali inconvenienti et tenere secure le strade. Mò pare che non tanto gli habiati obviato, ma che habiate consentito et partecipato de tali inconvenienti, della qualcosa havimo havuto grandissimo despiacere et non deliberamo per alcuno modo comportarlo. Et pertanto de novo ve dicimo, e cossì volimo, carricamo e strengemo che debiate tenere secure et defendere le dicte strate, acciochè le dicte mercantie et cadauna persona possano liberamente passare in lo andare et ritornare a suo piacere, et non vogliati consentire, patire, né dare adiuto, favore overo recepto alli malfactori, anzi pigliarli et punirli secondo li loro demeriti, altramente nuy ve advisamo che farimo molto bene notare tucti questi tali damni et quelli che se farano in lo advenire, li quali tucti farimo pagare a vuy et ad quelli che trovarimo essere imputati de simile cose, et gli ne darimo tale punitione che sarà exempio ad ogniuno. Ex Gambara, die xxv novembris 1452.
Persanctes.
Cichus.