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950. Francesco Sforza a Giorgio Del Maino 1452 dicembre 2 Gambara

Francesco Sforza informa il milite Giorgio Del Maino, commissario di Novara, che il cardinale Andegavense, di ritorno dal re di Francia per portarsi dal papa, passerà per il territorio sforzesco. Vuole che gli si faccia onorevole accoglienza non lassandogli mancare cosa alcuna de quanto gli bisognerà per lo vivere suo et della soa corte. Sarà suo compito accompagnarlo per tutto lo stato. In questo suo impegno sarà aiutato da Gabriele dalla Croce, che provvederà a fare le spese necessarie, per affrontare le quali il duca manderà alui (Giorgio) una patente che gli consentirà di ricevere denari ovunque egli andrà. Potrebbe darsi che il cardinale prendala via di Alessandria, nel qual caso, Giorgio de Annone lo informerà prontamente in modo che lui possa raggiungere il cardinale.

[ 349v] Spectabili militi domino Georgio de Mayno, nostro commissario Novarie dilecto.
Perché lo reverendissimo monsignore cardinale Andegavense, quale vene dalla mayestate del re de Franza et è per andare alla (a) sanctitate de nostro Signore et passarà per le terre nostre, rendendosi nuy certi ch'el capitarà lì, pertanto vi commettiamo e volimo che gli debiati far fare quello condecente apparechio che sia possibile, el quale fareti recevere più honorevolmente che podereti; alla cui paternitate sforzateve fargli fare ogni honore et ogni careze, quanto fareste alla nostra propria persona, non lassandogli mancare cosa alcuna de quanto gli bisognerà per lo vivere suo et della soa corte. Et deinde volimo che, partendosi dalì lo debiati seguitare per tucto el paese nostro, per fargli fare honore per tucto, ita che non gli manchi niente, avisandovi che in adiuto vostro mandarimo Gabriele dalla Croxe, che attenderà a fargli fare le spexe et honore secondo che ordinareti, al quale scrivemo per l'alligata che venga dove vuy sareti, per attendere a questa cosa. Et acciochè habiati il modo de fargli honore, ve mandiamo qui alligata una patente sottoscripta de nostra propria mane, per la quale ve sarano dati denari per tucto dove vuy andareti. Et perché forse poderia essere che la Paternitate soa fariala via de Alexandria, dicemo che per nostre littere nuy scrivemo a Zorzo de Annono che subito ve ne avisi siché, avisato daluy de questo, subito andariti ad Alexandria per providere similmente lì ch'el sia recevuto et honorato; et exindelo segui-tareti per tucto el paese nostro, non lassandoli mancare cosa alcuna et honorandolo quanto la nostra propria persona. Ex Gambara, ii decembris 1452.
Bonifacius.
Iohannes.


(a) Segue mayestate depennato.