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962. Francesco Sforza a Pietro Campofregoso 1452 dicembre 8 Cremona

Francesco Sforza fa sapere a Pietro Campofregoso, doge di Genova, che agli ambasciatori fiorentini il re di Francia disse che sui fatti di Genova aveva sentito varie voci, ma che su di lui (doge) e la sua casata non presterà credito se non a quanto che per li Fiorentini e nuy gli serà messo inanze.

Illustri domino tanquam fratri nostro carissimo domino Petro de Campofregoso, Dei gratia, Ianuensi duci.
La signoria vostra intenderà quanto scrivemo ad essa et a quelli altri magnifici signori, et perché la signoria vostra intenda, advisamo che li magnifici ambassatori Fiorentini ne hanno referito como loro parlarono molto strectamente alla mayestà del re de Franza del facto della signoria vostra et che la soa mayestate gli dixe che per altre vie gli erano facti varii rasonamenti e proferte delli facti de Zenoa, et che a niuno haveria voluto dare audientia, ma che verso la signoria vostra e la soa casa haviano trovato la prefata mayestate molto bene disposta et inclinata, et che in questo facto non intendeva passare più ultra se non quanto per li Fiorentini e nuy gli sarà messo inanze. Siché la signoria vostra ha a stare de bona voglia perché se confidamo adaptare queste cose in modo che la signoria vostra remanerà bene contenta e reposata. Ex Cremona, viii decembris 1452.
Persanctes.
Cichus.