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1015. Francesco Sforza a Oldrado e al luogotenente di Parma 1452 ottobre 23 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza scrive a Oldrado Lampugnani e al luogotenente di Parma della richiesta di Giovanni Matteo da Firenze di avere di ritorno sua moglie, tenuta da Angelo da Caposelvi, con cui il duca, anche per assecondare l'oratore fiorentino Diotesalvi, aveva deciso di rimandarla da Giovanni a Parma per consegnarla al padre e alla madre della sposa. Vuole che Oldrado e il luogotenente facciano opera di persuasione presso i genitori per convincere la giovane a ritornare con Giovanni avendo lui dato garanzia di non offenderla e di dimenticare ogni sua colpa.

[ 256v] Domino Oldrado et locuntenenti Parme.
Siando noi rechiesti da Zohanne de Matheo da Fiorenza, portatore de questa, che li facessimo restituire una soa mogliera, quale teneva Angilo da Caposilva, nostro famiglio, et havendo noi per el debito nostro, et etiam ad contemplatione de nostro compare Detesalvi, oratore Fiorentino, quale ne fece grande instantia perché dicto Zohanne era Fiorentino, commandato al dicto Angilo che la restituisse, et non parendoli restituirla al dicto Zohanne, perché non li facesse dispiacere, che anchora a noi parve bene facto, fu contento dicto Angilo remecterla ad Parma in quello luoco, dove lui la hebbe con voluntà del padre e della madre. Et cossì lui ha remandata la dicta zovene.
Et pertanto volimo che fazati ogni opera, persuasione et instantia, tanto con el padre et con la madre, quanto etiandio con la dicta zovene che fossero contenti che retornasse cum dicto Zohanne, havendoce dicto el predicto Zohanne fare ogni cautione a lui possibile de non offenderla, et che non recogneserà el fallo che ha fatto per lo passato per fino in questo dì, et che la tractarà bene et deporterasse honore et unitamente con lei, siché haverissimo grandissimo piacere che vedariti con boni modi et humanamente fare reconciliare lo padre, la madre et la dicta (a) zoane con lo dicto Zohanne per modo retorni con luy, facendovi promettere dal padre et dala madre dela dicta zovane che non opererano mai per alchuna via o modo de fare partire dicta zovane dal dicto Zohanne, suo genero, ma piutosto confortarano che dicta zovane attenda al ben vivere con lui et non se parta mai da lui, como é debito et honesto. Ex castris apud Calvisanum, die xxiii octobris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue Zohanne depennato.