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1022. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1452 ottobre 20 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza fa sapere a Oldrado Lampugnani che Bianca s'è trovata senza cavallo e dopo vane ricerche, Angelo da Caposelvi gli ha fatto sapere che ha un buon cavallo liardo Riccio da Soragna, compagno dei signori di Correggio, al presente detenuto. Deciso ad avere il cavallo al prezzo che Riccio e Oldrado fisseranno, per regalarlo alla consorte, esorta Oldrado a fare in modo che Riccio glielo venda e di portarlo poi nel luogo che gli indicherà. Siccome Angelo gli ha parlato di Riccio lo Sforza si dice disposto a prenderlo ai suoi servizi e a trattarlo bene. Si è scritto di questo a Riccio da Soragna.

[ 258r] Domino Oldrado de Lampugnano.
Spectabilis miles conseliaris, et cetera, trovandose già più dì sonno la inclita nostra consorte madonna Biancha senza alcuno bono cavallo per suo cavalcare, como credemo sappiate, et habiando già cerchato et investigato cum grande instantia per qualchuno, et nisuno ne habbiamo trovato, hora per relatione de Angelo da Caposillo, nostro famiglio, siando avisati de uno bono et lizadro cavallo liardo, pomelato che se trova havere lo strenuo Riccio de Soragnia, compagno de quelli signori da Corregio, preso ad questi dì et de presente lì destenuto, quale é cavallo dela persona soa, desiderosi grandemente de haverlo per mandarlo ala inclita nostra consorte, non altramente che per mezanità deli nostri denari, volemo che, recevuta questa, operiate per tal modo col dicto Riccio che ce compiacerà del dicto cavallo riquedendolo, confortandolo et strengendolo per nostra parte che de bona voglia ce ne voglia compiacere per lo nostro denaro, del quale vogliamo stare al iudicio vostro et suo; et ultra de ciò reputarimo ce l'habbia donato et che non voglia dir do non, né farli altra contradictione, se ce crede farce cosa che somme (a) ce piaccia. Et siando luy contento de compiacercene, como fermamente crediamo, vogliatelo indurre mandi in istanti per esso, et avisatecene che ve scriverimo dove lo doverite mandare. Preterea poterite dire ad Riccio predicto como Angelo ce ha parlato del fatto suo et nuy, ben disposti verso lui, semo contenti, volendo luy condurre ali nostri servitii dal canto nostro, haverlo per ricomandato et tractarlo bene, remettendo in Angelo che sia mezalo alo acconcio, et condurre suo questo per suo mancho carico. Non conferite cum altri che cum luy et de tucto daritecene in istanti, per proprio messo, resposta chiara. Calvisani, xx octobris 1452.
Pro simili causa scriptum fuit Riccio de Soragnia. Data ut supra.
Andreas Fulgineus.
A margine: Duplicata die 7 novembris in Calvisano.

(a) Segue sia grata depennato.