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1068. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1452 novembre 2 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza scrive a Oldrado Lampugnani sull'interrogatorio di Giovanni Grosso e compagni e, intesa la sua intenzione di giustiziarli il prossimo sabato, vuole che i malfattori, rei confessi, siano giustiziati a Casalmaggiore perché la loro esecuzione sia di ammonimento ai malvagi e di conforto ai buoni. Gli ordina di mandare da lui gli innocenti per poterli mandare a casa contenti.

[ 267r] Domino Oldrado de Lampugnano.
Havimo recevuta vostra lettera de data ultimo del passato una con lo examino de Zohanne Grosso et compagni de Casalmazore; et inteso et lecto dicto examino et quanto circa ciò scrivite ch'è vostra intentione de fare sabato proximo che vene iustitia, non havendo altro in contrario da noi et cetera, dicemo che de quanto contene el manifesto de dicti Zohanne Grosso et compagni, nominati et confessi, semo stati advisati; et cossì de quanto scrivite piacene quanto havete facto et commendamovi grandemente, chiarendovi che nostra intentione è che ali dicti Zohanne Grosso et compagni sia facta rasone. Ma volimo che mandiati dicti malfattori ad iustitiare ad Casalmazore aciochè sia terrore et exempio alli captivi de farli mutare ogni proposito pravo che havessero et conservi li boni nello proposito de ben vivere et ben fare perché, siando conducti in quello loco ad iustitiare farà più proficto et cederà più ad conservatione et quiete de quella terra che siando loro iustitiati altrove, che saria poco exempio a quelli (a) havessero captivo concepto, et meno conforto a quelli de quello loco che hanno intentione de ben vivere. Oltra ciò vorressimo che quelli se trovano innocenti de questo facto fosseno relassati et mandati da noi, perché li possiamo carezare et mandare a casa loro ben contenti. La innocentia sua sarà più chiara et manifesta per suo honore et satisfatione. Ex castris apud Calvisanum, die ii novembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue che depennato.