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1144. Francesco Sforza al conte Stefano di San Vitale 1452 novembre 30 Gambara

Francesco Sforza informa Stefano di San Vitale del rincrescimento espresso da Pietro Maria Rossi sul fatto commesso, a sua insaputa, da Michele e compagni di San Siro, ribadendo la sua volontà di praticare il buon vicinato con tutti. Il duca sollecita Stefano a mandare un suo uomo da Oldrado per esporre le sue ragioni, come farà anche Pietro Maria e, intese le parti, Oldrado farà giustizia.

[ 287v] Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Inteso quanto per vostre lettere de dì xxii del presente scriveti del'excesso commesso per Michele et compagni di San Siro, loco de Pedromaria, contra quello vostro homo, vi rispondemo che ne rencresce, et di questo ne havimo parlato con el dicto Pedromaria quale dice questo essere facto contra sua saputa et voluntà et gli rencresce che l'homini dele terre soe commettano, né faciano excesso alcuno contro li vostri né altri iniustamente perché soa intentione è de volere vivere et vicinare cum vuy et cum caduno. Unde nuy scrivemo per l'aligata ad messer Oldrà che debia intendere questa causa et che facia rasone ale parte. Siché mandati uno dal prefato messer Oldrà per defendere la rasone vostra et del homo vostro, perché cossì mandarano quelli del dicto Pedromaria ad defendere la loro rasone. Et il prefacto domino Oldrà, intese le parte, farà rasone et metterà scilentio ad questi excessi et questione. Data Gambara, ultimo novembris 1452.
Marchus.
Cichus.