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1190. Francesco Sforza al milite Bernardo de Zugnis e a Diotesalvi di Nerone Nigro,oratori fiorentini 1452 dicembre 12 Cremona.

Francesco Sforza esprime a Bernardo Zugni e a Diotesalvi di Nerone Nigro, oratori fiorentini, il piacere di incontrarli e suggerisce la direzione di Mantova per arrivare a Cremona, ove attualmente è per avere lì ricevuti gli ambasciatori del re di Francia. Non è certo del luogo dell'incontro perché deve badare alle bastite di Cerreto e alle cose del campo. Sul fronte non ci sono novità se non il passaggio di Tiberto con la sua compagnia.

Magnificis viris amicis (a) et compatribus carissimis domino Bernardo de Zugnis, militi, et Detesalvio Neronis Nigri, oratoribus Florentinis.
Havemo recevuto la vostra littera et inteso quello ne scriviti della venuta vostra qui da nuy, della quale havemo havuto grandissimo piacere et consolacione. Pertanto a nuy pare per venire securamente che vuy vegnati ad Mantoa et da Mantoa poi veneriti qui ad Cremona; nuy siamo venuti qui dove siamo stati alcuni dì per dare expedicione ali ambassatori della mayestà del Re de Franza, et domane tornamo in campo ad Gambara, et tuctavia faciamo attendere alle bastatite (b) et ponte de Cerreto. Siché non possiamo sapere dove saremo quando vuy siati qui ad Cremona perché, como havimo dicto, siamo dreto al'impresa de queste bastite et havimo anche da fare alcune cose in Bressana, ma quando vuy sareti qui ad Cremona ne sforzaremo aptare el venire vostro da nuy con più aconcio vostro seria possibille. De qua non è altro de novo se non el facto de misser Thiberto quale, como hareti inteso, è venuto dal canto de qua con tucta la soa compagnia. Per questa non ne extendemo più ultra, aspectando la venuta vostra per potere poi conferire con vuy de tucto quello accadrà. Et quando voi sareti qui ad Cremona, overo nui veniremo qui, overo saremo in loco, dove porriti venire et stare comodamente senza vostro troppo desconzo, benché li viagii sianno in modo non se pò andare senza incomodo et fatiga. Cremone, xii decembris 1452.
Zanectus.
Cichus.

(a) et compatribus in interlinea su nostris depennato.
(b) Così A.