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120. Francesco Sforza a Zannotto Visconti. (1452 gennaio 16 Lodi).

Francesco Sforza informa Zannotto Visconti che il suo famiglio Primo, arrivato da Milano nei pressi di Monteallo nel Piacentino in compagnia di prete Andrea di Arezzo diretto a Firenze, gli rubò roba per il valore di quarantacinque ducati. Il duca gli ingiunge di fare restituire tutto; in caso contrario il duca si avvarrà su di lui, e ammonisca i suoi di astenersi da tali eccessi.

Zannotto de Vicecommittibus.
Dilecte nostre, uno tuo famiglio chiamato Primo, venendo in compagnia da Mediolano per sin in Piasentina cum uno pre' Andrea de Aretio quale ritornava ad Fiorenza, ha spogliato dicto pre' Andrea de tanta sua robba che ascende il valore de quarantacinque ducati d'oro, in le circumstantie de Monteallo de Piasentina; la quale robaria ene tanto molestissima quanto dir se possa. Et perché deliberamo omnino de non comportarla, ti dicimo cussì che subito, receputa questa, debi fare restituire integramente ogni robba sua al dicto pre' Andrea siché non li manchi uno pontal de strenga, advisandote che se presto non fai fare la dicta restitutione, nuy te farimo pagare dicta roba a ti, senza alcuno fallo. Et de certo admonissi li toi ad non fare simili excessi, perché se li capitaranno, non li sarà perdonato. Data ut supra.
Cichus.