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1280. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1453 gennaio 11 Milano.

Francesco Sforza, lamentatosi con Gandolfo da Bologna per non avere ancora fatto quanto comandatogli, gli ingiunge che sistemi nel Parmense la compagnia di Bartolomeo dei Quarteri che è nel Piacentino badando che si comportino correttamente perché lo farà scontare dalla tassa di detti soldati quanto servirà a risarcire i danneggiati.

Gandulfo de Bononia.
Per altre nostre te havimo scripto devesse servare modo de allozare la compagnia de miser Bartholomeo deli Quarteri lì in Parmesana presso quelli altri de Alexandro, nostro fratello, et cossì la mandassemo da ti, et non pare ne habi fatto ancora niente; anzi, che siamo advisati che essi soldati vanno tutti transcurrendo per le ville de Piacentina et non lassano alcuno male de robare et sachezare che non fazano; dela quale cosa ne siamo molto maravigliati et ne havimo preso dispiacere assai. Pertanto volimo che subito, senza alcuna indusia, li debbi alozare secundo te havimo ordinato, havendo bona advertentia che non robino, né fazano danni, né inconveniente alcuno perché non poteriano fare al mondo cosa che più ne dispiacesse de questa; et provedi che, havendo robato alcuna cosa, la restituiscano fine ad uno pontale de strenga per modo che non sentiamo alcuno rechiamo de ciò, intendendoti per questo con lo potestà de Piasenza, quale te informarà de tucto quello havirano robato, perché intendimo et volimo che per restitutione dele cose tolte, de quanto non se trovare restituire, gli fazi retentione sopra le tasse loro, aciochè quelli havirano perduto, siano integramente satisfacti. Mediolani, xi ianuarii 1453.
Christoforus.
Cichus.