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1340. Francesco Sforza agli Anziani di Parma 1453 gennaio 31 Milano

Francesco Sforza scrive agli Anziani di Parma in merito alla loro richiesta, portata al duca da Giovannicarlo, di essere sollevati dall'onere del carriaggio per il castello di Milano, ricordando loro la partecipazione di tutte le altre comunità ben più travagliate da guerre e fazioni, ritenendo tale richiesta una provocazione e non la voce della comunità. Stiano quindi disposti a pagare il detto onere e rimborsare a Giovannicarlo le spese sostenute per la sua permanenza all'osteria.

Antianis Parme.
Havemo ricevuta vostra lettera de data xxvii del presente et inteso quanto scriveti de conferire alla spesa del carregio del castel nostro de questa città, et della instantia et rechiesta, quale fa Iohanicarlo, quale è là per casone della spesa del dicto carreggio; dicemo che ne maravigliamo grandemente di quanto scrivete et che vogliate ritrarne de far quello che fanno tucte le altre terre nostre delle quale ne sonno delle agravate et de guerre et de altri incarichi et factioni, et nondimeno patientemente et de bona voglia fanno quello che fanno l'altre terre. Bemchè non crediamo che tale replicatione se fazano, né intenda de farsi per quella comunità quale havemo sempre cognosciuta et cognoscemo per experienza esser facile et bene disposta, più cha nisiuna altra comunità habbiamo, actucto quello è bene et (a) stato nostro, ma crediamo proceda tale dificultade per alcuni che se delectano de contrafare alle nostre lettere et ordini per alcuni loro spetialità alli quali qualche volta darimo ad vedere che non fanno bene. Et rendiamone certissimi che la dispositione de quella comunità in verso nui è tale che non tanto sia volontorosa a fare per il stato nostro quello fanno le altre nostre terre, ma sempre per fede, opere et effecti excedere tucte le altre, como quella cognosciamo in verso noi sempre esser stata grandemente effectionatissima; (b) et non possemo fare che non ce doliamo de alchuni che socto colore de fare in beneficio de quella comunità cercano li soi comodi et de volere fare allieniare quella comunità della soa solita et laudabile dispositione et affectione in verso nui et lo stato nostro, che quanto fazano bene et quanto lo habiamo accepto, el potete pensare. Et perché, como havemo dicto, semo certissimi che da quella comunità non procede tale replicatione, la confortiamo ad exequire el facto del dicto carrezo et affare quanto fanno tutte l'altre nostre terre ad ciò che dicto Iohanicarlo non habia ad restar più lì, provedendo circa ciò como siti usi de fare sempre in tucte le cose concernenti al stato nostro; et vogliate dare forma che dicto Iohanne sia proveduto in modo se possa levare de là et provedere in questo per modo tale spese non habiano a seguir più. Data Mediolani, die ultimo ianuarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) et in interlinea su del depennato.
(b) Segue mente depennato.