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1369. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano (1453 febbraio 7 Milano).

Francesco Sforza, esortato dagli ambasciatori parmensi a non procedere all'occupazione dei beni dei Correggesi in terra sforzesca, ordina a Oldrado che, se i Correggesi rimetteranno nelle mani dei cittadini sforzeschi i loro beni in territorio correggese, faccia il simile per i beni Correggesi.

Domino Oldrado.
Siando stato dato principio per quelli signori de Correzo approcedere alla occupatione de certi beni quali havevano alchuni nostri subditi nelli tenimenti et iurisdictione loro, havendo nuy deliberato fare el simile alli soi che havevano beni nelli lochi nostri, da poi, siando stati certi imbassiatori Parmesiani da nuy, fecero con nuy instantia che noi non volesse procedere alla occopatione delli beni havevano quelli da Correzo in li lochi nostri, perché se faria per modo che le cose se remectiriano nelli soi termini et che ognuno golderia e possederia li soi beni; de che ve decimo che siamo contenti che, remectendo li dicti de Correzo li beni occupati in possanza et arbitrio de chi sonno, et removendo ogne processo facto de ciò, che voi poi fazati el simele. Siché praticate mò et acconzate le cose in modo che siano hincinde remesse in li termini soi. Et questo è la intentione nostra. Mediolani, ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.