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1483. Francesco Sforza a Zanino, Stefano, Antonio e agli altri della casata de Nicelli, ai comuni e agli uomini di Valle Nure. 1453 marzo 7 (Milano).

Francesco Sforza, ricordato a Zanino, Stefano, Antonio e agli altri de Nicelli, ai comuni e agli uomini della Valle Nure il pagamento per febbraio del sale loro assegnato, secondo la riforma fatta da Bartolomeo Trovamala, maestro delle entrate ducali, e informato dagli ufficiali di Piacenza della loro abituale renitenza alle richieste, impone che entro otto giorni paghino ogni debito; a tale scopo, invia Trovamala e il referendario di Piacenza. Le stesse cose sono state scritte a Bartolomeo Anguissola.

Nobilibus et prudentibus viris Zanino, Stefano, Antonio ac ceteris ex agnatione de Nicellis, necnon comunibus et hominibus Vallisnurie.
Ve scripsimo alli dì passati devisti provedere et operare con effecto che per tucto il mese de febraro proximo passato fosse levata et paga(ta) omni quantità de sale (a) limitato et pagato da qua indireto ad voi et alli homini vostri de Valle Nuria, secondo l'ordini et reformatione della taxa facta per lo nobele Bartolome Trovamale, magistro delle intrate nostre. Ma secondo siamo advisati da officiali nostri da Piasenza et che hanno ad solicitare questo pagamento havemo inteso le nostre lettere havere poco fructo verso de voi perché non gli havete facto provisione veruna, anzi perseverato in la inobbedientia, renitentia et pertinatia solita; del che assai ne maravigliamo et dolemo fino all'anima per omne rispecto, et per questo tal diportamento vostro podimo assai comprendere la stima fate de nui et de nostre lettere, et cetero. Questo è molto alieno dalla confidentia et speranza havevamo in voi perché in questi nostri bisogni importantissimi dove pende il stato nostro et la quiete et salute vostra haveressimo creduto, non solamente havesti consentito alla rechiesta nostra, sed etiam spontaniamente ve havesti offerto. Et non deliberando nui tollerar questa inobbedientia, pertinatia et insolercia vostra, per questa nostra de nuovo ve scrivemo, confortiamo et strengemo, per quanto haveti cara la gratia nostra, debiati fra octo proximi havere pagato et facto pagare integramente alli homini vostri [ 363r] omne debito havete voi et loro per casone de sale de qua indireto, secondo la reformatione della taxa predicta facta per Bartolomeo Trovamala prenominato, quale de presente remandiamo in quelle parte per dicta caxone con lo quale, una con lo referendario nostro de Piacenza, haverete intelligentia et farite fare dicto pagamento, como da loro, a nostro nome, serrete rechiesti. Altramente, quando pur nolesti perseverare in questa vostra duritia et inobbedientia, sarressimo non voluntariamente, ma più tosto sforzatamente, constrecti affarli provisione, dela quale restaresti malissimi contenti. Siché vogliati provedere per forma non habiamo a seguir questo. vii marcii 1453.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit comiti Bartolomeo Angussiole.

(a) Segue fosse depennato.