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1484. Francesco Sforza a Luigi Confalonieri (1453 marzo 7) Milano.

Francesco Sforza rimprovera a Luigi Confalonieri la inosservanza alle sue disposizioni circa il pagamento dei suoi uomini alla Camera dei debiti che hanno per il mese di febbraio. Provveda poi che gli uomini prendano il sale che ancora devono entro la metà di marzo. In simile forma si è scritto alle persone in elenco.

Per quanto te scrissimo alli dì passati circ'al facto del debito che hanno cum la Camera nostra li homini delli luochi tuoi in quello nostro vescovato, caricandote che provedesti et operasti che satisfacesseno per tucto lo mese de febraro passato, aciò se potessimo valere in questi nostri bisogni et fare la expeditione delle nostre gente d'arme, non intendiamo che ne sia seguito effecto veruno, imo ne pare che non facii extimatione de nostro scrivere né habi rispecto al caso et bisogno nostro. Siché pigliando nui de questa tua disobidientia non piccolo dispiacere, te caricamo de novo et conmandamote expressamente che, emendando la negligentia passata, provedi cum effecto che essi homini habiano levato lo sale che restano, et satisfacto, da qui a mezo lo presente mese, senza manchamento et exceptione alchuna perché deliberamo totalmente valerne del nostro in questi bisogni, certificandoti, se mancarai in questo, faremo tal provisione che cognosserai non havere facto bene. Mediolani, die ut supra.
In simili forma scrictum fuit infrascriptis, videlicet: [ 363v] In simili forma videlicet: comiti Manfredo de Lando, Zannino de Nicelis, Iohanni de Scipiono, comiti Iohanni Angussiole, comiti Francisco Scotto, Bernardo de Angussiolis et consanguineis, Antonio de Arcellis, comiti Alberto Scotto, Antonio Malavicino.