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1533. Francesco Sforza al podestà di Borgo San Donnino 1453 marzo 23 Cremona

Francesco Sforza ordina al podesta di Borgo San Donnino che nessuna persona di Manerbio sia detenuta, e che i rilasciati si presentino a Cremona da lui o da Simone da Spoleto. Si è scritto a Benedetto de Curte che liberi Benedetto Ungaro, armigero di Giacomo Orsini, lasciandolo andare dove vuole, ma non in terre nemiche. Furono fatte lettere credenziali ai Presidenti degli affari di Piacenza in favore di Antonio de Malvicino Fontana e di Stefano Malelanello.

[ 375r] Potestati Burgi Sancti Donnini.
Volimo che, essendo substenuta niuna persona di Manerbio in quella terra, liberamente li faccii liberare et farli conmandamento che se presentano qui ad Cremona da nui, et, in nostra absentia, si presentano da ser Simone da Spoleto, nostro famiglio. Et questo non manchi perché è omnino nostra dispositione siano liberati. Cremone, die xxiii marcii 1453.
Iohannes Antonius.
Iohannes.
Scriptum fuit Benedicto de Curte quatenus libere ire dimittat Benedictum Ungarum, armigerum lacobi Ursini, quo vult, advertendo tamen ne vadat in terras hostiles eo quod promissit stare parere iuri. Cremone, xxi marcii 1453.
Iohannes Antonius.
Iohannes.
Facte fuerunt littere credentiales Presidentibus negotiis civitatis Placentie impersonam Antonii de Malvicino de Fontana et Stefani Malelanelli. Data ut supra.
Aloisius.
Cichus.