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1674. Francesco Sforza ad Agnelello da Lavello 1453 aprile 27 Milano

Francesco Sforza ribadisce ad Agnelello da Lavello di disobbligare Franceschino Valle della cui revoca pił volte gli ha scritto e fatto parola.

Strenuo Angnelello de Lavello.
Non possimo fare che de novo non te scriviamo sopra lo facto de Franceschino da Valle, el quale ne vene pur dreto, dolendose, per rispecto alla carta de l'obligo che gli ąi adosso, per rivocatione della quale pił volte assai te havimo scricto et etiandio parlato a bocha. Et cossi de novo per questa te (a) confortiamo che verso el dicto Francischino vogli usare humanitą in desobligarlo, il che ad nui sarą grato che ne torrai questa molestia dale spalle, et etiandio a ti sarą honore et te sarą atribuito in liberalitą appresso li altri homini d'arme per le rasone che nui te saperessimo assignare a bocha quanto te parlassimo. Mediolani, die xxvii aprilis 1453.
Iohannes Antonius.
Iohannes.

(a) Segue commandiamo depennato.