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1685. Francesco Sforza a Emanuele Appiani a Piombino 1453 aprile 28 Milano

Francesco Sforza dice a Emanuele Appiani a Piombino che il libro imprestato a Biagio di Simone Lippi da Firenze che Nicodemo ha ora in pegno, appena riavrà i suoi denari, lo darà alla persona che Emanuele indicherà. Lo informa che a metà giugno arriverà re Renato con buona quantità di gente.

Magnifico domino Emanueli de Applano Plumbini.
Inteso quanto la magnificentia vostra ne ha scripto de quello libro prestò a Biasio de Simon Lippi da Firenze, quale credete habia Nicodemo, respondemo che ne havemo parlato con lui et dice che l'ha in pegno et che, essendoli dati li soi denari, per fare cosa grata alla vostra magnificentia, darà il libro a chi gli scrivirà, siché pò mandare assapere da esso Nicodemo, quale sarà ad Firenza, per quanto l'ha in pegno, et mandarli li denari ch'el darà a chi gli scrivirà.
In queste parte non corre altro de novo, salvo che atendimo tuctavia a fornir de spazare le nostre gente et fra pochi dì usciremo in campo cum speranza de far dele cose che li facti nostri del canto de qua et quelli de là passaranno cossì prosperamente che non haverete ad temere persona del mondo. Et cossì ve confortiamo a star de bona voglia.
Data Mediolani, xxviii aprilis 1453. Preterea ve advisamo che a mezo zugno proximo la mayestà de re Renato se ritrovarà de qua con una bella quantità de gente. Data ut supra.
Marcus.
Cichus.