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1699. Francesco Sforza a Teseo 1453 maggio 4 Milano

Francesco Sforza dice a Teseo che sono andati da lui gli uomini d'arme che furono di Giacomazzo, ricordandogli che oltre al pagamento del fieno preso da quelli di Calvisano, aspettano la riscossione delle tasse loro. Ciò l'ha contrariato non poco con Teseo perché è tempo di andare in campo e vorrebbe i suoi uomini invece presenti nel Bresciano. Provveda che i soldati abbiano delle loro tasse quello che si apettano, facendo ogni esecuzione contro i renitenti, come contro Antonio Malavicino che, come Teseo gli ha scritto, ricusa di sborsare un soldo. Scriva anche per quelli di Castelnuovo di Pietro Paolo, cancelliere di Tiberto, perché facciano il loro dovere; e con un'altra lettera gli dirà quel che sarà da fare con quelli di Scipione.

Teseo.
Sonno stati qui da nui li homini d'arme che furon del quondam messer Iacomazo et ne dicono che ultra la retentione delli denari che deghono havere li homini da Calvisano per lo feno et altre cose che hanno havuto da loro, come per altre nostre te havemo scripto, restano havere denari assai del loro taxe; la qual cosa, quando l'habiamo intesa, n'è stata molestia perché adesso è il tempo de uscire in campo et bisogna che li dicti homini d'arme stagano a rescotere et perdere il tempo intorno acqueste taxe che, quanto te pare se faza al facto nostro tal dimora et tardanza, lo lassiamo indicare ad ti; ma ne pare che tu hai più a caro a far cosa che piaza ad questo e ad l'altro, che tu non hai fare cosa che sia utile al facto nostro. Et perché nui ne volimo presenti retrovare in Bressana cum le nostre gente d'arme, et bisogna che ogne homo sia spazato delle cose gli sonno necessarie, volimo et conmandemote, per quanto hai a caro la gratia nostra, cum ogni diligentia et solicitudine a ti possibile devi provedere a fare che li dicti siano pagati et satisfacti integramente de tucto lo resto d'esse taxe che degono havere, ultra la refectione delli homini et comune de Calvisano, et fare ogni executione contra quelli seranno retrogradi; siché ogne persona che è obligata appagare, paghe, et maxime contra Antonio Malavicino, quale, ce hai dicto, non ha voluto pagare niente. De quilli da Castelnovo de Terzi Petropaulo, cancelliero del magnifico domino Tiberto, che è qui, scrivi a quelli homini in opportuna forma, siché vogli ancora ti solicitare che fazano il dovere et che pagheno le loro taxe. De quilli de Scipioni, per un'altra nostra te serà scripto quello haverai affare circha lo stato delle taxe et, como habiamo dicto, vogli cum ogni celeritade e presteza possibile far pagare et satisfar dicti homini d'arme, et che per questo non habbiano casone de tornare più qui da nui, et che possano cavalcare et andare dove sarà de bisogno. Mediolani, 4 maii 1453.
Zanninus.
Cichus.