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1808. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1453 maggio 29 "in medio itineris inter Cremonam et Senigam".

Francesco Sforza comunica al fratello Alessandro la sua partenza da Cremona per Pontevico, e perché è senza fanti per mancanza di denari, gli dice di raggiugerlo, con l'assenso di Luigi Pitti, podestà di Cremona, con dieci cavalli, i suoi fanti e saccomanni da piede. In caso contrario non si muova, preferendo piuttosto perdere Pontevico. In simile forma ha scritto a Luigi Pitti, oratore e commissario fiorentino presso Alessandro.

[ 443v] Magnifico domino Alexandro Sfortie.
Nuy siamo partiti questa matina da Cremona et andiamo ad succorrere Pontevico, et benché la cosa sia tarda, nondimeno deliberamo per ogni modo de succorrolo, se li dovessemo ponere la vita. Et perché non possimo havere ancora li nostri fanti per essere mancati el disigno del denaro, che crediamo havere, perché te confortiamo che vogli domatina correre fin qui cum dece cavalli et tucti li toy fanti et sachomani a pede.
Et el (a) tuo venire serà, fra (b) el venire, stare et retornare per quatro dì, siché per questo tuo venire tu non disconzeray niente el tuo andare via perché deliberamo per ogni modo in questo facto far prova dela fortuna, et de questo nuy scrivemo al spectabile Aluyse Picte, potestate nostro de Cremona, siché vogli esser con luy. Et quando sia de sua bona voluntate el tuo venire, vogliamo che tu vegni, quando vedesti che luy non se ne contentasse, siamo contenti che tu resti, perché piutosto volimo patire el danno et male che se perde Pontevico che, per questo tuo venire, havesse ad incorrere inconveniente alcuno dellà, et che tu havessi desobedito in niuna minima cosa. Vogli subito per questo presente portatore avisarne se, con bona voluntate del dicto Aluyse, tu poy venire o non, perché venendo, non passarà zobia (c) proxima che faremo pentire costoro esser venuti ad Pontevico. Data in medio itineris inter Cremonam et Senigam, die xxviiii maii 1453, hora xiii.
Marchus.
Cichus.
Die et loco predictis.
In simili forma scriptum fuit Aluysio de Pithis, oratori et comissario Florentino apud prefatum magnificum dominum Alexandrum, et cetera.
Cichus.

(a) et el in interlinea su et del depennato.
(b) Segue a qua depennato.
(c) Segue passa depennato.