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1822. Francesco Sforza a Manfredo de Lando (1453 maggio 30 "apud Seniga").

Francesco Sforza, non volendo che il castello di Gusalegio sia sguarnito di guardie, ordina che Manfredo Landi vi mandi sei dei suo uomini fidati e forniti per qualche mese fino a che non si sarà provveduto diversamente. Il duca scrive di ciò al castellano.

Domino Manfredo de Lando.
Intendendo nui como il castellano nostro de Gusalegio non sta cussì bene fornito de fanti, como bisognarà per li movimenti corrino al presente de là, et non possendoli nui (a) provedere de fanti per bisognarle tenere con nui in campo, havimo deliberato ad confidentia darvi un poco de fatigha, non dubitando nui che voi la tollirete volontieri.
Pertanto ve confortiamo et carichamo che, hauta questa, vogliate mandare sei homini delli vostri fidati alla guardia della dicta forteza proveduti da posserli stare qualche mese fino nui gli possiamo provedere altramente. Et cossì scrivemo per l'aligata al castellano quale li receptarà. Data ut supra.
Zanectus.
Cichus.

(a) Segue fargli depennato.