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1835. Francesco Sforza a Benedetto de Curte (1453 giugno 1 "apud Senigam").

Francesco Sforza ricorda a Benedetto de Curte di avergli ordinato di indurre Pedrino da Cornazano, uomo di Corrado da Luiano, condottiero di suo fratello Alessandro, a ritornare presso Corrado, o dare garanzia di stare con lui. E perché Pedrino si è fatto rappresentare da suo padre Landremino, il duca ordina a Benedetto di costringere il padre a far ritornare il figlio o di dare garanzia di stare in giudizio con Corrado davanti ad Alessandro.

Benedicto de Curte.
Essendose partito Pedrino da Cornazano, homo d'arme, da Corrado da Luiano, conductiero de Alexandro, nostro fratello, l'altro dì te scrissimo per nostre lettere che dovessi astringere dicto Pedrino, o ad retornare con dicto Corrado, overo ad dare sicurtà de stare con lui a raxone, et mò ne pare che, per menare alla lunga dicto Conrado, non è voluto comparire lui, ma ha facto comparire el padre, facendo dire non esserli. Pertanto, parendone honesto et raxonevole et debito ch'esso Corrado habia el debito suo, volimo che habbi da ti el dicto suo patre, quale se chiama Landremino, et lo astringi affare che facii retornare dicto Petrino, suo figliolo, con dicto Conrado, o dare sicurtà de andare astar con luy a rasone denanti al prefato Alexandro, nostro fratello, perché non si gli farà altro che quello la rasone rechiede. Ex castris, ut supra.
Marcus.
Iohannes.