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202. Francesco Sforza a Rolando, marchese Pallavicino 1452 febbraio 13 Milano.

Francesco Sforza ringrazia Rolando Pallavicino per quanto scritto ad Andriotto del Maino su ciò che si va tramando a Parma, Fiorenzuola, Castell'Arquato e in altre terre di montagna. Gli manda Andrea da Foligno, suo cancelliere, che si trova a Cremona, con pieno arbitrio di fare quello che riterranno necessario, tranne a Parma e nel Parmense perché vuole avere informazioni per indicare i provvedimenti da prendere.

[ 51r] Magnifico Rolando, marchioni Palavicino.
Havimo inteso quello haviti scripto ad misser Andriotto del Mayno de quilli tractati che sentiti essere im Parma, Fiorenzola, Castelarquà et altre terre de montangna; del quale aviso ve comendiamo et rengratiamo benché quello fati per nuy fati etiandio per vuy, perché ogni bene et gloria nostra possiti reputar vostro et cussì ogni male et detrimento nostro saria vostro. Et per breve risposta de mandare là uno di nostri, ve advisamo come havimo scripto ad ser Andrea de Fulingno, nostro cancelliero, quale se trova ad Cremona, che subito debia vinire ad intenderse cum vuy de questo et habiamoli dato pieno arbitrio et comissione de fare et exequire tucto quello sarrà expediente et parerà ad vuy circha de ciò. Ben dicemo che, quando alcuno tractato fusse im Parma o in qualche terra de Parmesano, non voressimo se li facessi novità alcuna, ma ne voriamo essere advisati nuy perché ve advisaressimo che provisione li fusse da fare. Ma, quando fosse in le terre dicte de sopra, seremo contenti che ser Andrea li proveda como parerà ad vuy, certificandovi che tucto quello fareti et prometereti circha de ciò haverimo firmo et rato et lo faremo observare, rendendone certi che non fareti se non quello sarrà el ben nostro, quale possiti reputar vostro. Data Mediolani, xiii februarii 1452.
Cichus.